In genere i pazienti, dopo essere stati informati della presenza del supervisore e averlo conosciuto prima della seduta, non sono poi “disturbati” da questo “occhio amico” che li aiuta nel loro percorso da dietro lo specchio.

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Durante i colloqui con le famiglie è previsto che i terapeuti possano uscire per consultarsi con i colleghi oppure il supervisore può chiamare il terapeuta attraverso l'interfono che collega le due stanze e dare le indicazioni che ritiene opportune. E’ possibile che sia presente anche un impianto di videoregistrazione in modo tale che i terapeuti possano riesaminare il colloquio e avere la possibilità di discuterlo con i colleghi dell’equipe, prima della seduta successiva. Tutti gli psicoterapeuti coinvolti sono ovviamente tenuti alla più stretta osservanza del segreto professionale e il materiale videoregistrato è soggetto alle norme previste dalla legge sulla privacy. 

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Il setting appena descritto si adatta anche ad eventuali consulenze tecniche e perizie e può essere messo a disposizione di colleghi che necessitino di questo tipo di spazio.